Rimedio e principio omeopatico

Il rimedio omeopatico è una sostanza estratta dal mondo Minerale, Vegetale o Animale, preparata in dosi adeguatamente piccole, non ponderali e dinamizzata. L´azione di ciascun rimedio è stata dedotta sperimentandola sull'uomo sano: sperimentazione pura. Il singolo rimedio omeopatico testato sull´uomo sano, produce una serie di sintomi di malattia, perfettamente simili a quelli di una malattia naturale. Sintomi che rimuove, radicalmente e stabilmente, quando viene dato all´individuo ammalato di quella malattia naturale. Dunque, i rimedi guariscono, in un individuo malato le malattie che presentano sintomi simili a quelli che essi causano nell'uomo sano.

Le malattie naturali possono essere sopraffatte dagli stimoli simili promossi dai rimedi omeopatici, questi attivano la forza vitale che reagisce ad essi combattendo la malattia naturale. I dati della sperimentazione dimostrano che l´organismo è più disposto ad essere stimolato dalla forza del rimedio omeopatico, che non dagli ¨agenti patogeni naturali¨. Questi ultimi possiedono, per alterare lo stato di salute, una forza complessa, multifattoriale: subordinata sia a circostanze ambientali che a condizioni dell'organismo. Al contrario i rimedi omeopatici hanno una forza semplice, paucifattoriale, assoluta: sono costituiti da una sola sostanza, dosabile sia nella quantità che nel tempo. (1)

Somministrando all´individuo ammalato il rimedio omeopatico simile al suo stato di malattia naturale, in dose che superi sempre, anche minimamente, la forza della malattia stessa, viene provocata artificialmente una malattia simile più forte, che il soggetto può percepire come un aggravamento della sua malattia naturale. In effetti non lo è, in questo modo la forza vitale viene distolta dalla percezione dell´agente patogeno naturale, costituito da fattori complessi, molteplici e prolungati nel tempo e la sua attenzione viene diretta sulla malattia artificiale indotta dal rimedio omeopatico, molto più semplice per lei da trattare, causata da una sola sostanza e una sola dose, limitata nel tempo. Per la forza vitale la malattia naturale non esiste più, fin dal primo contatto con il rimedio. (1)

In sintesi, le malattie naturali sono complesse e multifattoriali, sono causate da agenti patogeni naturali che hanno un'azione lenta, continua nel tempo. I rimedi omeopatici causano malattie più forti delle malattie naturali, ma la loro breve durata, dovuta alla breve durata d'azione dei rimedi, rende possibile che esse siano superate molto più facilmente dalla forza vitale, che non le malattie naturali.

Alla luce delle attuali conoscenze di fisica quantistica, quanto detto precedentemente può cominciare ad essere spiegato con il meccanismo della "risonanza": un fenomeno fisico che si riferisce ai campi magnetici. Il rimedio produrrebbe nell'organismo una riorganizzazione delle strutture biologiche a partire dall'acqua. La nuova organizzazione dell'acqua sarebbe prodotta dalla perturbazione energetica del campo magnetico indotta da quel rimedio specifico, creerebbe stati di aggregazione delle molecole d'acqua, tipici per quel rimedio,  chiamati "domini di coerenza". Le molecole organiche rispondenti a quel determinato campo elettromagnetico,  "risonanti" con esso, e associate nelle loro note e specifiche linee metaboliche sub-cellulari (vie anaboliche e cataboliche) si attraerrebbero reciprocamente e interagirebbero in modo più efficiente e funzionale nel campo elettromagnetico a loro più congruente. Il rimedio omeopatico che indurrebbe e corrisponderebbe a quel determinato campo elettromagnetico, per loro risulterebbe il più "coerente". In un ottica olistica, la prima variazione di campo ne produce una seconda ad esso corrispondente e successivamente altre consequenziali, per un meccanismo a cascata, tutto ciò si estenderebbe velocemente (alla velocità delle onde elettromagnetiche) all'intero organismo procurando di lì a poco (il tempo per la variazione dello stato è piu lungo perché e quello dell'interazione chimica) un migliore funzionamento generale. Il risultato è che cambia totalmente lo stato di un organismo. Da cui la funzione terapeutica "sistemica" del rimedio omeopatico "unico", quello prescritto in "Medicina Omeopatica Unicista". 

La successiva prescrizione omeopatica deve valutare, "risuonare" con il nuovo stato, quindi deve essere "diacronica", ossia  deve tener conto dell'evoluzione nel tempo del funzionamento di un organismo.

In Medicina Omeopatica Unicista un aggravamento indotto e controllato dei sintomi può far parte della terapia, esso ha la funzione di far reagire la forza vitale allo stimolo artificiale rappresentato dal rimedio. Corrisponderebbe all'iniziale variazione dei campi magnetici del sistema organismo ed alla conseguente sua iniziale riorganizzazione metabolica. L'aggravamento è talvolta necessario affinché l'organismo possa passare dallo stato disfunzionale (ad alto consumo energetico ma comunque in equilibrio) allo stato funzionale (che richiede meno energia ma dove però l'equilibrio deve essere ancora raggiunto). 

L'aggravamento induce un incremento della forza vitale affinché fronteggi in modo più adeguato la malattia naturale. Esso aumenta il livello energetico in modo utile affinché il sistema passi da un equilibrio omeostatico disfunzionale ad uno più funzionale.